La vitiligine: riconoscerla e curarla



La vitiligine è una patologia benigna, ma può compromettere la qualità della vita in chi ne soffre. Colpisce indistintamente entrambi i sessi, anche se nelle donne in genere compare da giovane, mentre neglio uomini più frequentemente intorno ai anni.
La vitiligine si presenta sotto forma di chiazze color latte con una forma rotondeggiante, bordi leggermente irregolari ma ben delineati che col tempo tendono ad allargarsi. Questo fenomeno è dovuto al fatto che i melanociti delle zone colpite non producono melanina, la barriera che ci difende dai raggi solari e che ci regala il colore dorato dell’abbronzatura.
Le aree colpite da vitiligine sono pertanto molto delicate, in quanto completamente indifese di fronte ai raggi Uv e non andrebbero mai esposte al sole, ma tenute al riparo con indumenti e creme solari a protezione totale.
La diagnosi di vitiligine viene fatta dal dermatologo, dopo un esame clinico e uno strumentale, utilizzando la lampada di Wood sotto la cui luce nera le macchie appaiono più evidenti.
La vitiligine è una patologia benigna e non contagiosa ma poiché colpisce principalmente viso, collo, braccia, mani e piedi (ma in alcuni casi anche ascelle e genitali), quindi le zone più esposte agli sguardi degli altri, può creare notevoli disagi psicologici in chi ne soffre e può portare a comportamenti anti-sociali.
Le cause della vitiligine
Non esistono cause certe, ma c’è un fattore di familiarità che predispone la sua comparsa. E’ inoltre una malattia autoimmune. Spesso le prime macchie compaiono in coincidenza con un periodo di forte stress o in seguito a traumi psichici e la patologia ha un andamento diverso da caso a caso. In alcune persone, ad esempio, si presenta in modo “intermittente”.
La cura della vitiligine
Poiché le cause non sono note, le cure sono volte a curarne i sintomi, cioè  a ripigmentare le zone colpite. La terapia consigliata è di solito l’applicazione locale di pomate a base di steroidi associata a sedute di fototerapia con raggi Uvb a banda stretta da effettuare due o tre volte a settimana.
Una dieta ricca di vitamine e minerali viene poi solitamente consigliata come sostegno alla terapia.
Si può ricorrere anche al laser ad eccimeri, un raggio di luce UVB ad alta concentrazione che viene diretto esclusivamente sulle chiazze, risparmiando così la pelle normalmente pigmentata. I risultati si hanno dopo una trentina di sedute ma variano molto da persona a persona.
Quando una chiazza si ripigmenta, la situazione può rimanere stabile per lungo tempo, ma non si possono escludere future ricadute.
Un rimedio naturale
Studi scientifici hanno confermato l’effetto benefico della peperina, sostanza naturalmente presente nel pepe nero, nella cura della vitiligine. L’applicazione locale di pomate a base di peperina, da effettuare sempre sotto consiglio del proprio dermatologo, potrebbero aiutare il processo di ripigmentazione della pelle.