Molte donne oggi vogliono liberarsi dei tatuaggi che ormai appartengono al passato: il nome di un ex, un tatuaggio troppo vistoso o non più in linea con lo stile attuale.
Oggi si può con i nuovi laser ma ci sono dei limiti.
C'è da premettere che più i colori sono scuri più vengono rimossi dal laser con facilità. I pigmenti di inchiostro colorato che formano le tonalità più scure vengono letteralmente frantumati da un tipo di laser chiamato neodimio-yag nella versione q-switched. Questo significa che sfrutta alte potenze, frazionate però in impulsi brevissimi, dell'ordine di un nanosecondo (un miliardesimo di secondo). L'emissione luminosa, avvertita sulla pelle come un fascio unico, viene quindi intervallata da tanti microspot che non danno il tempo al tessuto di surriscaldarsi. Così si evita il rischio della formazione di cicatrici e di macchie ipopigmentate (cioè biancastre), tipiche dei vecchi laser che "bruciavano" la pelle distruggendo anche i melanociti. A seconda del colore-bersaglio, viene usatua una differente lunghezza d'onda: 1064 nanometri per il nero, il marrone, il grigio scuro, e 532 nanomentri per il rosso e il viola. Per disintegrare il verde scuro e il blu si utilizzai invece il laser all'alessandrite, con una lunghezza d'onda di 755 nanometri.
Il problema sta nei colori chiari (il rosa, il giallo, l'azzurro) che con il laser vengono attenuati e resi meno intensi ma mai cancellati perfettamente. Non esistono ancora infatti emissioni laser in grado di eliminare i colori pastello.
Come agisce il laser sui tatuaggi
Ogni seduta, che non è dolorosa, dura un quarto d'ora. Prima di ogni spot viene spruzzato sulla pelle un getto d'aria fredda (a -25°) che anestetizza la parte. I laser più moderni sono infatti dotati di un dispositivo di raffreddamento cutaneo che evita la classica puntura anestetica.
Costi
Per rimuovere un tatuaggio occorrono 5-8 sedute ed il costo è di circa 200 euro l'una.
Oggi si può con i nuovi laser ma ci sono dei limiti.
C'è da premettere che più i colori sono scuri più vengono rimossi dal laser con facilità. I pigmenti di inchiostro colorato che formano le tonalità più scure vengono letteralmente frantumati da un tipo di laser chiamato neodimio-yag nella versione q-switched. Questo significa che sfrutta alte potenze, frazionate però in impulsi brevissimi, dell'ordine di un nanosecondo (un miliardesimo di secondo). L'emissione luminosa, avvertita sulla pelle come un fascio unico, viene quindi intervallata da tanti microspot che non danno il tempo al tessuto di surriscaldarsi. Così si evita il rischio della formazione di cicatrici e di macchie ipopigmentate (cioè biancastre), tipiche dei vecchi laser che "bruciavano" la pelle distruggendo anche i melanociti. A seconda del colore-bersaglio, viene usatua una differente lunghezza d'onda: 1064 nanometri per il nero, il marrone, il grigio scuro, e 532 nanomentri per il rosso e il viola. Per disintegrare il verde scuro e il blu si utilizzai invece il laser all'alessandrite, con una lunghezza d'onda di 755 nanometri.
Il problema sta nei colori chiari (il rosa, il giallo, l'azzurro) che con il laser vengono attenuati e resi meno intensi ma mai cancellati perfettamente. Non esistono ancora infatti emissioni laser in grado di eliminare i colori pastello.
Come agisce il laser sui tatuaggi
Ogni seduta, che non è dolorosa, dura un quarto d'ora. Prima di ogni spot viene spruzzato sulla pelle un getto d'aria fredda (a -25°) che anestetizza la parte. I laser più moderni sono infatti dotati di un dispositivo di raffreddamento cutaneo che evita la classica puntura anestetica.
Costi
Per rimuovere un tatuaggio occorrono 5-8 sedute ed il costo è di circa 200 euro l'una.